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Investimenti sostenibili

Produrre un impatto con gli investimenti

Ecco come gli investimenti possono produrre un impatto verso un futuro sostenibile

Jessica Mathews

Salve, sono Jessica Mathews. Sono Global Head of Sustainable Investing presso J.P. Morgan Private Bank. Siamo qui oggi per parlare di cambiamento climatico e di come gli investitori possono influenzarlo. Oggi mi accompagnano Carl-Erik Largercrantz cofondatore e Chief Executive Officer di Vargas, e Sasha Brown. Sasha è partner di Ecosystem Integrity Fund. Grazie mille per essere qui con noi. Voglio prima mettere a fuoco il concetto di “portata”. Quando pensiamo alle opportunità di investimento, dobbiamo chiederci qual è la dimensione qual è la portata della trasformazione richiesta e delle sfide che stiamo affrontando. A te la parola, Carl-Erik.

 

Carl-Erik Lagercrantz

Penso che dovremmo guardarci un po’ alle spalle per capire il tipo di sistema che abbiamo creato negli anni e con che tipo di sistema, in termini di energia e industrializzazione, abbiamo convissuto

e lavorato durante gli ultimi 150 anni, direi. Comprendere che questo sistema deve cambiare radicalmente probabilmente aiuta a comprendere le dimensioni e la portate dei nuovi investimenti necessari per creare l’industria di nuova generazione, che è decarbonizzata, circolare e ambiziosa per quanto riguarda soddisfare i desideri della gente.

 

Jessica Mathews

Ottimo. Grazie. Sasha, hai qualcosa da dire sulle dimensioni e sulla portata delle opportunità che abbiamo davanti?

 

Sasha Brown

Dal nostro punto di vista si tratta di una replica della Rivoluzione industriale, con l’introduzione di tecnologia su larga scala e la creazione di mega-sistemi. In azienda, parliamo molto di sistemi, perché ciò a cui puntiamo è creare un nuovo paradigma, una cosa molto difficile. Il nostro approccio è graduale.

Pensiamo che esistano solo pochi punti critici del sistema che possono già essere cambiati con successo e stiamo cercando soluzioni valide e scalabili in grado davvero di risolverli. Questo consente un cambiamento maggiore. È stato gratificante vedere in cinque fondi i progressi compiuti da settori come l’elettrificazione, dove stiamo assistendo a un rinnovo delle flotte verso una maggioranza di veicoli elettrici a scapito di quelli con motori termici. Anche l’energia rinnovabile diventerà più conveniente ovunque negli Stati Uniti  nei prossimi dieci anni, rendendo antieconomico l’uso dell’energia fossile. Pensiamo alla portata di quest’enorme trasformazione, necessaria in tutti i settori e senza limiti, secondo noi. Pensiamo a cosa dobbiamo fare per rifondare i sistemi e farli avanzare fino al punto in cui sono veramente sostenibili.

 

Jessica Mathews

Anche solo su questo fronte c’e moltissimo da fare. Quali sono, secondo te, i fattori che stanno rendendo la trasformazione davvero impegnativa sul fronte dei progressi necessari?

 

Sasha Brown

Chi di noi si sta occupando della cosa da un po’ di tempo presta molta attenzione alla nozione di “pensiero sistemico” perché è proprio lì il nocciolo di tutte le difficoltà: i sistemi esistenti. Sono macrosistemi che si autoalimentano per garantirsi stabilità. Per cambiarli, dobbiamo capire dove c’è flessibilità, dove c’è spazio di manovra. Questo succede quando c’è un problema. Stiamo andando incontro all’esaurimento di risorse fondamentali. Abbiamo spremuto fino all’ultima molecola scoprendo che sta diventando sempre più costoso. Sta diventando poco fattibile per le ricadute sulle collettività locali. Ci imbattiamo in queste criticità che sono un’opportunità di cambiamento e dobbiamo affrontarle metodicamente quando il momento è opportuno, per poi passare a quelle successive. Il nostro ruolo in questo contesto è di offrire ai nostri clienti modi di investire il loro capitale in possibili soluzioni a questi problemi. Per restare in tema, secondo te dove si trovano per gli investitori le principali opportunità per questa trasformazione?

 

Carl-Erik

A me piace analizzare una serie

di diversi fattori. È un modo molto utile per comprendere, se si vuole ridurre al minimo il rischio. Si tratta della decarbonizzazione

come macro scenario all’interno del quale si articola l’intera proposta per gli investitori. Poi ritengo importante la regionalizzazione perché penso che arriveremo a un disaccoppiamento. Questo per restare padroni del nostro destino. Nell’Unione Europea, c’è un Consiglio per il carbonio. che attua un sistema di imposta transfrontaliera sul carbonio. Ciò significa che non si potrà più fornire materiale ad alto tenore di CO2 senza pagare il costo del carbonio contenuto nel prodotto. Quindi, regionalizzazione, decarbonizzazione, catene del valore integrate… sono tutti aspetti pertinenti

per ridurre i costi e migliorare l’efficienza in modo nettamente maggiore rispetto al passato. Poi c’è una cosa che trovo fantastica, molto interessante: la chiamo “drop in”.

Se hai un prodotto che oggi è a elevato tenore carbonico e se puoi modificare il processo produttivo mantenendo invariata la struttura molecolare, e realizzando lo stesso prodotto… come avviene con l’acciaio, l’acciaio decarbonizzato, in cui la C viene sostituita dalla H e invece di CO2 creiamo acqua H2O. Settori come quelli dell’acciaio e dell’alluminio, che apprezzo incredibilmente. E poi se analizziamo le cose dalla prospettiva dell’impatto, l’intera questione dell’elettrificazione che richiede la creazione di un sistema energetico molto più resiliente, che è un po’ il nocciolo della questione.

 

Penso che avremo una produzione elettrica molto più decentralizzata, avremo accumulatori, avremo equilibrio. Nel lungo termine tutto ciò è un sistema migliore. Anche questa è un’area in cui penso si interessante investire cioè il trend a lungo termine dell’elettrificazione, degli accumulatori, dei sistemi decentralizzati per la ricarica. Tutto ciò che gravita attorno a quest’area è molto interessante, per me.

 

Jessica Mathews

Sasha, so che ci hai parlato di cinque fondi quindi significa che avete una certa esperienza in merito, nella California settentrionale, penso, ma vi siete espansi anche a livello internazionale. Parliamo delle vostre aree di interesse Su quali aree chiave vi concentrate in termini di investimenti tecnologici?

 

Sasha Brown

Una delle opportunità che riteniamo più interessanti

è tutto ciò che gravita intorno all’adattamento e alla resilienza climatici che comprende tutto, dalla fornitura di prodotti e relativi “drop in”, al cambiare i metodi di lavoro degli agricoltori,senza comportare rischi operativi o investimenti extra, ma mitigando gli effetti del caldo estremo, della siccità o della salsedine utilizzando colture dalle radici più robuste e capaci di crescere in condizioni ambientali in cui altre piante non ce la farebbero.Oppure il rafforzamento edilizio. Come si costruiscono case meno vulnerabili agli incendi?

Come effettuiamo la mappatura del territorio e come ne decidiamo la destinazione per prevenire gli incendi in primo luogo? I costi delle inondazioni. Come si migliora l’infrastruttura contro le inondazioni in modo economicamente vantaggioso in ambienti urbani dove non c’è molto spazio per ulteriori bacini? Sono molte le implicazioni del cambiamento climatico, sono concrete e sono già presenti, molto costose e terribilmente rischiose. Quindi questa è un’area in cui stiamo investendo molto tempo. È ovviamente correlata a tutte le altre aree in cui investiamo. Penso che l’altro grande trend che ovviamente rispetto a 15 anni fa oggi è molto più investibile, è legato alle opportunità relative ai consumi I consumatori sono molto più attenti a quello che c’è nei prodotti acquistati.

Sono più preoccupati per i rischi, soprattutto perché le generazioni più giovani hanno un maggiore potere di acquisto.

Pretendono di più dai marchi che acquistano. Non si fidano dei grandi marchi storici e questo sta facendo cambiare le abitudini.Cose come l’imballaggio…

A nessuno piace ricevere uno scatolone di polistirolo, ma tutti amiamo ricevere un merce a domicilio. L’impiego di imballaggi riciclabili e biodegradabili, sono un’alternativa altrettanto conveniente e vincente per tutti. Vediamo sempre più opportunità e più opportunità di questo tipodi introdurre prodotti realmente circolari senza impatto sui rifiuti e che funzionano soddisfacendo appieno consumatori.

 

Jessica Mathews

Ci avete dato molti stimoli di riflessione e di focalizzazione, d

alla decarbonizzazione dei principali emittenti, fino ai consumatori. C’è l’aspetto della mitigazione. C’è anche l’aspetto dell’adattamento climatico. E la conclusione è che per i clienti c’è molto spazio per gli investimenti. Vi ringrazio davvero di aver voluto condividere con noi i vostri punti di vista. Ve ne sono grata. Grazie per essere stati qui con noi. Grazie per l’invito. Grazie. Grazie per l’invito.

Jessica Mathews

Salve, sono Jessica Mathews. Sono Global Head of Sustainable Investing presso J.P. Morgan Private Bank. Siamo qui oggi per parlare di cambiamento climatico e di come gli investitori possono influenzarlo. Oggi mi accompagnano Carl-Erik Largercrantz cofondatore e Chief Executive Officer di Vargas, e Sasha Brown. Sasha è partner di Ecosystem Integrity Fund. Grazie mille per essere qui con noi. Voglio prima mettere a fuoco il concetto di “portata”. Quando pensiamo alle opportunità di investimento, dobbiamo chiederci qual è la dimensione qual è la portata della trasformazione richiesta e delle sfide che stiamo affrontando. A te la parola, Carl-Erik.

 

Carl-Erik Lagercrantz

Penso che dovremmo guardarci un po’ alle spalle per capire il tipo di sistema che abbiamo creato negli anni e con che tipo di sistema, in termini di energia e industrializzazione, abbiamo convissuto

e lavorato durante gli ultimi 150 anni, direi. Comprendere che questo sistema deve cambiare radicalmente probabilmente aiuta a comprendere le dimensioni e la portate dei nuovi investimenti necessari per creare l’industria di nuova generazione, che è decarbonizzata, circolare e ambiziosa per quanto riguarda soddisfare i desideri della gente.

 

Jessica Mathews

Ottimo. Grazie. Sasha, hai qualcosa da dire sulle dimensioni e sulla portata delle opportunità che abbiamo davanti?

 

Sasha Brown

Dal nostro punto di vista si tratta di una replica della Rivoluzione industriale, con l’introduzione di tecnologia su larga scala e la creazione di mega-sistemi. In azienda, parliamo molto di sistemi, perché ciò a cui puntiamo è creare un nuovo paradigma, una cosa molto difficile. Il nostro approccio è graduale.

Pensiamo che esistano solo pochi punti critici del sistema che possono già essere cambiati con successo e stiamo cercando soluzioni valide e scalabili in grado davvero di risolverli. Questo consente un cambiamento maggiore. È stato gratificante vedere in cinque fondi i progressi compiuti da settori come l’elettrificazione, dove stiamo assistendo a un rinnovo delle flotte verso una maggioranza di veicoli elettrici a scapito di quelli con motori termici. Anche l’energia rinnovabile diventerà più conveniente ovunque negli Stati Uniti  nei prossimi dieci anni, rendendo antieconomico l’uso dell’energia fossile. Pensiamo alla portata di quest’enorme trasformazione, necessaria in tutti i settori e senza limiti, secondo noi. Pensiamo a cosa dobbiamo fare per rifondare i sistemi e farli avanzare fino al punto in cui sono veramente sostenibili.

 

Jessica Mathews

Anche solo su questo fronte c’e moltissimo da fare. Quali sono, secondo te, i fattori che stanno rendendo la trasformazione davvero impegnativa sul fronte dei progressi necessari?

 

Sasha Brown

Chi di noi si sta occupando della cosa da un po’ di tempo presta molta attenzione alla nozione di “pensiero sistemico” perché è proprio lì il nocciolo di tutte le difficoltà: i sistemi esistenti. Sono macrosistemi che si autoalimentano per garantirsi stabilità. Per cambiarli, dobbiamo capire dove c’è flessibilità, dove c’è spazio di manovra. Questo succede quando c’è un problema. Stiamo andando incontro all’esaurimento di risorse fondamentali. Abbiamo spremuto fino all’ultima molecola scoprendo che sta diventando sempre più costoso. Sta diventando poco fattibile per le ricadute sulle collettività locali. Ci imbattiamo in queste criticità che sono un’opportunità di cambiamento e dobbiamo affrontarle metodicamente quando il momento è opportuno, per poi passare a quelle successive. Il nostro ruolo in questo contesto è di offrire ai nostri clienti modi di investire il loro capitale in possibili soluzioni a questi problemi. Per restare in tema, secondo te dove si trovano per gli investitori le principali opportunità per questa trasformazione?

 

Carl-Erik

A me piace analizzare una serie

di diversi fattori. È un modo molto utile per comprendere, se si vuole ridurre al minimo il rischio. Si tratta della decarbonizzazione

come macro scenario all’interno del quale si articola l’intera proposta per gli investitori. Poi ritengo importante la regionalizzazione perché penso che arriveremo a un disaccoppiamento. Questo per restare padroni del nostro destino. Nell’Unione Europea, c’è un Consiglio per il carbonio. che attua un sistema di imposta transfrontaliera sul carbonio. Ciò significa che non si potrà più fornire materiale ad alto tenore di CO2 senza pagare il costo del carbonio contenuto nel prodotto. Quindi, regionalizzazione, decarbonizzazione, catene del valore integrate… sono tutti aspetti pertinenti

per ridurre i costi e migliorare l’efficienza in modo nettamente maggiore rispetto al passato. Poi c’è una cosa che trovo fantastica, molto interessante: la chiamo “drop in”.

Se hai un prodotto che oggi è a elevato tenore carbonico e se puoi modificare il processo produttivo mantenendo invariata la struttura molecolare, e realizzando lo stesso prodotto… come avviene con l’acciaio, l’acciaio decarbonizzato, in cui la C viene sostituita dalla H e invece di CO2 creiamo acqua H2O. Settori come quelli dell’acciaio e dell’alluminio, che apprezzo incredibilmente. E poi se analizziamo le cose dalla prospettiva dell’impatto, l’intera questione dell’elettrificazione che richiede la creazione di un sistema energetico molto più resiliente, che è un po’ il nocciolo della questione.

 

Penso che avremo una produzione elettrica molto più decentralizzata, avremo accumulatori, avremo equilibrio. Nel lungo termine tutto ciò è un sistema migliore. Anche questa è un’area in cui penso si interessante investire cioè il trend a lungo termine dell’elettrificazione, degli accumulatori, dei sistemi decentralizzati per la ricarica. Tutto ciò che gravita attorno a quest’area è molto interessante, per me.

 

Jessica Mathews

Sasha, so che ci hai parlato di cinque fondi quindi significa che avete una certa esperienza in merito, nella California settentrionale, penso, ma vi siete espansi anche a livello internazionale. Parliamo delle vostre aree di interesse Su quali aree chiave vi concentrate in termini di investimenti tecnologici?

 

Sasha Brown

Una delle opportunità che riteniamo più interessanti

è tutto ciò che gravita intorno all’adattamento e alla resilienza climatici che comprende tutto, dalla fornitura di prodotti e relativi “drop in”, al cambiare i metodi di lavoro degli agricoltori,senza comportare rischi operativi o investimenti extra, ma mitigando gli effetti del caldo estremo, della siccità o della salsedine utilizzando colture dalle radici più robuste e capaci di crescere in condizioni ambientali in cui altre piante non ce la farebbero.Oppure il rafforzamento edilizio. Come si costruiscono case meno vulnerabili agli incendi?

Come effettuiamo la mappatura del territorio e come ne decidiamo la destinazione per prevenire gli incendi in primo luogo? I costi delle inondazioni. Come si migliora l’infrastruttura contro le inondazioni in modo economicamente vantaggioso in ambienti urbani dove non c’è molto spazio per ulteriori bacini? Sono molte le implicazioni del cambiamento climatico, sono concrete e sono già presenti, molto costose e terribilmente rischiose. Quindi questa è un’area in cui stiamo investendo molto tempo. È ovviamente correlata a tutte le altre aree in cui investiamo. Penso che l’altro grande trend che ovviamente rispetto a 15 anni fa oggi è molto più investibile, è legato alle opportunità relative ai consumi I consumatori sono molto più attenti a quello che c’è nei prodotti acquistati.

Sono più preoccupati per i rischi, soprattutto perché le generazioni più giovani hanno un maggiore potere di acquisto.

Pretendono di più dai marchi che acquistano. Non si fidano dei grandi marchi storici e questo sta facendo cambiare le abitudini.Cose come l’imballaggio…

A nessuno piace ricevere uno scatolone di polistirolo, ma tutti amiamo ricevere un merce a domicilio. L’impiego di imballaggi riciclabili e biodegradabili, sono un’alternativa altrettanto conveniente e vincente per tutti. Vediamo sempre più opportunità e più opportunità di questo tipodi introdurre prodotti realmente circolari senza impatto sui rifiuti e che funzionano soddisfacendo appieno consumatori.

 

Jessica Mathews

Ci avete dato molti stimoli di riflessione e di focalizzazione, dalla decarbonizzazione dei principali emittenti, fino ai consumatori. C’è l’aspetto della mitigazione. C’è anche l’aspetto dell’adattamento climatico. E la conclusione è che per i clienti c’è molto spazio per gli investimenti. Vi ringrazio davvero di aver voluto condividere con noi i vostri punti di vista. Ve ne sono grata. Grazie per essere stati qui con noi. Grazie per l’invito. Grazie. Grazie per l’invito.

Ospite:

Jessica Matthews, Global Head of Sustainable Investing, J.P. Morgan Private Bank

Relatori:

Carl-Erik Lagercrantz, CEO & Co-Founder, Vargas

Sasha Brown, Partner, Ecosystem Integrity Fund

 

In questo dibattito, i nostri relatori analizzano come gli attuali mercati verticali energetici dovranno essere rivisti e le relative implicazioni per gli investitori.

In un sistema fortemente radicato, un grande cambiamento si rivelerà impegnativo. Sarà necessario mobilitare enormi quantità di capitale e le tattiche di investimento dovranno incentivare modelli di business robusti e scalabili. Con un approccio incrementale, una metodologia precisa aiuterà ad affrontare queste riforme infrastrutturali, passo dopo passo.

Le tattiche tradizionali saranno fondamentali e la diversificazione consentirà di ridurre il rischio. Poiché la decarbonizzazione è alla base di questa trasformazione, la separazione dalle istituzioni esistenti richiederà la costruzione di sistemi specifici a livello locale. Distribuite in vari settori e giurisdizioni, queste sostituzioni non dovrebbero rappresentare cambiamenti sostanziali a spese del capitale esistente; anzi, dovrebbero rafforzare la resilienza delle attuali filiere, consentendo il pieno sviluppo di alternative praticabili, come l’elettrificazione decentralizzata.

Oltre alle tendenze in ambito tecnologico, è inoltre possibile sfruttare i comportamenti promossi dai consumatori, mentre i principi dell’economia circolare consentono un’efficiente generazione di ricavi. Coinvolgendo il consumatore, la conversione e quindi il capitale possono essere implementati a un livello molto più ampio.

 

Questo video fa parte della serie Idee per l’innovazione. In questa serie gli esperti in investimenti sostenibili trattano approfondimenti e analisi dei temi chiave da seguire:

Investing in the energy transition

Impact investing

The appetite for sustainable packaging

Investing in the deep technology sector

Why biodiversity matters

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PRINCIPALI RISCHI

Il presente materiale è esclusivamente a scopo informativo e può illustrare alcuni prodotti e servizi offerti dalle divisioni di gestione patrimoniale di J.P. Morgan, che fanno parte di JPMorgan Chase & Co. (“JPM”). I prodotti e i servizi descritti, nonché le commissioni, gli oneri e i tassi di interesse associati, sono soggetti a modifica come previsto dai contratti di apertura del conto e possono differire a seconda dell’area geografica.Non tutti i prodotti e i servizi sono disponibili in tutte le aree geografiche. Il cliente con disabilità che necessiti ulteriore supporto per accedere a questo materiale, è pregato di rivolgersi al proprio team J.P. Morgan o di contattarci all'indirizzo accessibility.support@jpmorgan.com per ricevere assistenza. Si prega di leggere tutte le Informazioni importanti.

RISCHI E CONSIDERAZIONI GENERALI

Qualsiasi opinione, strategia o prodotto citato nel presente materiale potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori ed è soggetto a rischi. Il capitale restituito può essere inferiore a quello inizialmente investito e i rendimenti passati non sono indicatori attendibili dei risultati futuri. Le scelte di allocazione/diversificazione di portafoglio non garantiscono un rendimento positivo né eliminano il rischio di perdite. Nessuna parte del presente materiale deve essere utilizzata fuori contesto per prendere decisioni di investimento. Si raccomanda di valutare attentamente se i servizi, i prodotti, le classi di attivo (ad es. azioni, obbligazioni, investimenti alternativi, materie prime ecc.) o le strategie discusse sono idonee alle proprie esigenze. Prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento è necessario altresì considerare gli obiettivi, i rischi, gli oneri e le spese associati a un servizio, un prodotto o una strategia. A tal proposito e per informazioni più dettagliate, nonché per discutere di obiettivi/situazione, contattare il team J.P. Morgan.

LIBERATORIA

Si ritiene che le informazioni contenute nel presente materiale siano affidabili; tuttavia, JPM non ne attesta né garantisce l’accuratezza, l’affidabilità o la completezza e declina qualsiasi responsabilità per eventuali perdite o danni (diretti o indiretti) derivanti dall’uso totale o parziale del presente materiale. Non si rilascia alcuna dichiarazione o garanzia riguardo a calcoli, grafici, tabelle, diagrammi o commenti contenuti nel presente materiale, che vengono forniti esclusivamente a scopo illustrativo/di riferimento. I pareri, le opinioni, le stime e le strategie descritti nel presente materiale si basano sul nostro giudizio delle condizioni di mercato attuali e possono variare senza preavviso. JPM non si assume alcun obbligo di aggiornamento delle informazioni contenute nel presente materiale in caso di eventuale variazione delle stesse. I pareri, le opinioni, le stime e le strategie descritti in questa sede possono essere diversi da quelli espressi da altre divisioni di JPM o da pareri espressi per altri fini o in altri contesti; il presente materiale non deve essere considerato un rapporto di ricerca. I rischi e i risultati indicati si riferiscono unicamente agli esempi ipotetici citati; i rischi e i risultati effettivi variano in base alle circostanze specifiche. Le affermazioni prospettiche non dovrebbero essere considerate come garanzie o previsioni di eventi futuri.

Nessun contenuto del presente documento è da interpretarsi quale fonte di obbligo di diligenza da osservarsi nei confronti del cliente o di terzi o quale rapporto di consulenza con il cliente o con terzi. Nessun contenuto del presente documento è da considerarsi come offerta, sollecitazione, raccomandazione o consiglio (di carattere finanziario, contabile, legale, fiscale o di altro genere) fornito da J.P. Morgan e/o dai suoi funzionari o agenti, indipendentemente dal fatto che tali comunicazioni siano avvenute a fronte di una richiesta del cliente o meno. J.P. Morgan e le sue consociate e i suoi dipendenti non forniscono consulenza fiscale, legale o contabile. Prima di effettuare una transazione finanziaria si raccomanda di consultare il proprio consulente fiscale, legale e contabile.

INFORMAZIONI IMPORTANTI SUGLI INVESTIMENTI E SU POTENZIALI CONFLITTI D’INTERESSE

Potranno sorgere dei conflitti d’interesse laddove JPMorgan Chase Bank, N.A. o una delle sue consociate (collettivamente “J.P. Morgan”) abbiano un incentivo effettivo o apparente, economico o di altro tipo, ad adottare nella gestione dei portafogli dei clienti comportamenti che potrebbero avvantaggiare J.P. Morgan. Potrebbero ad esempio insorgere conflitti d’interesse (ammesso che le seguenti attività siano abilitate nel conto): (1) quando J.P. Morgan investe in un prodotto d’investimento, come un fondo comune, un prodotto strutturato, un conto a gestione separata o un hedge fund emesso o gestito da JPMorgan Chase Bank, N.A. o da una consociata come J.P. Morgan Investment Management Inc.; (2) quando un'entità di J.P. Morgan riceve servizi, ad esempio di esecuzione e compensazione delle transazioni, da una sua consociata; (3) quando J.P. Morgan riceve un pagamento a fronte dell’acquisto di un prodotto d’investimento per conto di un cliente; o (4) quando J.P. Morgan riceve pagamenti per la prestazione di servizi (tra cui servizi agli azionisti, di tenuta dei registri o deposito) in relazione a prodotti d’investimento acquistati per il portafoglio di un cliente. Altri conflitti potrebbero scaturire dai rapporti che J.P. Morgan intrattiene con altri clienti o quando agisce per proprio conto.

Le strategie d'investimento, selezionate tra quelle offerte dai gestori patrimoniali di J.P. Morgan ed esterni, sono sottoposte al vaglio dei nostri team di ricerca sui gestori. Partendo da questa rosa di strategie, i team di costruzione del portafoglio scelgono quelle che a nostro avviso meglio rispondono agli obiettivi di allocazione di portafoglio e ai giudizi prospettici al fine di soddisfare l’obiettivo d’investimento del portafoglio.

In linea di massima, viene data preferenza alle strategie gestite da J.P. Morgan. Prevediamo che, subordinatamente alle leggi applicabili e ai requisiti specifici del conto, la percentuale di strategie del Gruppo potrebbe essere elevata (anche fino al 100 %) per i portafogli incentrati, ad esempio, sugli strumenti di liquidità e sulle obbligazioni di qualità elevata.

Anche se le strategie gestite internamente si allineano bene ai nostri giudizi prospettici e sebbene conosciamo i processi d’investimento e la filosofia di rischio e di compliance della società, è importante osservare che l’inclusione di strategie gestite internamente genera un maggior livello di commissioni complessive a favore di J.P. Morgan. In alcuni portafogli diamo la possibilità di optare per l'esclusione delle strategie gestite da J.P. Morgan (al di fuori dei fondi cash e di liquidità).

I Six Circles Funds sono fondi comuni registrati negli Stati Uniti e gestiti da J.P. Morgan, che si avvalgono della sub-consulenza di terzi. Sebbene siano considerati strategie gestite internamente, JPMC non applica una commissione per la gestione dei fondi o altri servizi legati ai fondi.

INFORMAZIONI SU ENTITÀ GIURIDICHE, NORMATIVE E MARCHI

Negli Stati Uniti, i conti bancari di deposito e i servizi affini, come i conti correnti, conti risparmio e prestiti bancari, sono offerti da JPMorgan Chase Bank, N.A., membro della FDIC.

JPMorgan Chase Bank, N.A. e le sue consociate (collettivamente “JPMCB”) offrono prodotti d’investimento che possono includere conti d’investimento gestiti dalla banca e servizi di custodia, nell’ambito dei propri servizi fiduciari e di amministrazione. Altri prodotti e servizi d’investimento, come brokeraggio e consulenza, sono offerti tramite J.P. Morgan Securities LLC (“JPMS”), membro di FINRA e SIPC. I rendimenti annuali sono resi disponibili tramite Chase Insurance Agency, Inc. (CIA), un'agenzia assicurativa autorizzata, che opera come Chase Insurance Agency Services, Inc. in Florida. JPMCB, JPMS e CIA sono consociate sotto il controllo comune di JPM. Prodotti non disponibili in tutti gli Stati.

In Germania, il presente materiale è pubblicato da J.P. Morgan SE, con sede legale in Taunustor 1 (TaunusTurm), 60310 Francoforte sul Meno, Germania, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) e soggetta alla supervisione congiunta della BaFin, della Banca Centrale tedesca (Deutsche Bundesbank) e della Banca Centrale Europea (BCE). Nel Lussemburgo, il presente materiale è pubblicato da J.P. Morgan SE – Filiale del Lussemburgo, sede legale European Bank and Business Centre, 6 route de Treves, L-2633, Senningerberg, Lussemburgo, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) e soggetta alla supervisione congiunta della BaFin, della Banca Centrale tedesca (Deutsche Bundesbank) e della Banca Centrale Europea (BCE); J.P. Morgan SE – Filiale del Lussemburgo è altresì soggetta alla supervisione della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) ed è iscritta al R.C.S del Lussemburgo col n. B255938. 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