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Economia e mercati

Diversificazione rispetto al Dollaro: perché proprio ora?

  Key takeaways:

  • Riesame dell’asset allocation negli Stati Uniti: con l’impatto avuto dalla recente volatilità e dall’incertezza politica sui mercati statunitensi, gli investitori globali stanno considerando la possibilità di ridurre il peso elevato degli attivi statunitensi nei portafogli, il che potrebbe portare a una modifica nelle allocazioni di portafoglio e valutarie.
  • Strategia di diversificazione valutaria: con previsioni relative a un rischio di ribasso per il Dollaro statunitense, gli investitori vengono invitati a rivedere le proprie allocazioni valutarie, prendendo in considerazione alternative come l’Euro, lo Yen giapponese e l’oro, al fine di attenuare le potenziali perdite.
  • Posizionamento per un regime del Dollaro in evoluzione: alla luce di un potenziale trend di indebolimento del Dollaro statunitense, si consiglia di diversificare i portafogli con attivi e valute globali per controbilanciare l’esposizione agli Stati Uniti e migliorare la resilienza rispetto alle fluttuazioni del mercato.

Da quando il presidente Trump ha introdotto i dazi in occasione del “Liberation Day” (“Giorno della Liberazione”), il Dollaro statunitense si trova sotto pressione.

Nonostante i mercati globali siano in difficoltà, è chiaro come la volatilità si sia concentrata in particolar modo sugli attivi statunitensi, con alcune sessioni di scambi durante le quali si sono verificati sell-off simultanei di dollaro, azioni e obbligazioni statunitensi, cosa che non accade spesso.

Appare evidente come un’incertezza politica senza precedenti stia mettendo a dura prova la fiducia degli investitori globali nei mercati statunitensi. A fronte di questo scenario, gli investitori stanno chiedendo dei premi più elevati per detenere attivi statunitensi e stanno prendendo in considerazione la possibilità di rivedere il tenore delle loro allocazioni.

Questo sta facendo venir meno il tipico status di “bene rifugio” del Dollaro.

Lo status attuale del Dollaro: che cosa significa? 

Gli Stati Uniti importano dall’estero più di quanto esportino, creando un divario chiamato disavanzo estero. Per finanziare tale disavanzo, sono necessari ingenti afflussi da parte di investitori stranieri. Questo fenomeno non ha rappresentato un problema nell’ultimo decennio, grazie all’attrattiva dei mercati statunitensi. Tuttavia, se questa situazione dovesse cambiare strutturalmente, il risultato potrebbe portare a un Dollaro più debole e una minore sovraperformance degli attivi statunitensi. Siamo stati testimoni di una situazione come questa nel Regno Unito nel 2022, quando il Paese si è trovato ad affrontare problemi di stabilità finanziaria.

Tuttavia, questo cambiamento nelle posizioni di portafoglio e nelle allocazioni valutarie non avverrà dall’oggi al domani. Il predominio degli Stati Uniti è stato il tema principale dell’era post-crisi finanziaria e ha portato il peso degli Stati Uniti nell’indice MSCI World al livello più alto mai registrato. Nell’ambito di tali posizioni statunitensi, gli investitori stranieri hanno inoltre utilizzato forme di copertura per una percentuale minore della loro esposizione valutaria.

Per questo motivo, è importante fare una distinzione tra gli investitori che stanno catalizzando i recenti movimenti del Dollaro: 1) i trader speculativi che nel corso dell’anno hanno continuato a vendere dollari e 2) le istituzioni e gli altri investitori “real money” che stanno modificando le relative allocazioni strutturali.

Per quanto riguarda questi ultimi, i recenti dati sui flussi hanno mostrato che, mentre gli investitori nazionali hanno acquistato azioni durante il calo, gli investitori stranieri hanno venduto le azioni statunitensi a un ritmo record, superando persino i livelli raggiunti in concomitanza della crisi dovuta al COVID1. E non si tratta solo delle azioni. Gli investitori internazionali (soprattutto in Europa) hanno venduto attivi statunitensi in modo piuttosto atipico. Detto questo, non pensiamo che lo status del Dollaro come valuta di riserva globale sia a rischio nel prossimo futuro, ma se questa rotazione negli attivi dovesse persistere, l’attuale flessione ciclica del Dollaro potrebbe trasformarsi in un indebolimento di carattere più strutturale.

Per contestualizzare, i precedenti periodi prolungati di debolezza del Dollaro (1970-80, 1988-95, 2002-08) hanno in genere portato a un deprezzamento del 40% su di un periodo di 5-10 anni. Non stiamo dicendo che questo tipo di fenomeno possa essere imminente, ma vogliamo fare in modo che i portafogli siano posizionati in maniera adeguata nel caso in cui si materializzi.

Siamo alla vigilia di un nuovo ciclo del Dollaro?

U.S. dollar (DXY) index, Rosso = ciclo Dollaro debole; Verde = ciclo Dollaro forte

Fonti: Bloomberg Finance L.P. Dati al 10 aprile 2025 Le prospettive e le performance passate non sono garanzia dei risultati futuri. Non è possibile investire direttamente in un indice.

Come approcciare la diversificazione valutaria?

Sono diversi anni che l’economia e i mercati statunitensi stanno sovraperformando. Nel corso del tempo, ciò ha portato all’accumulo nei portafogli di ingenti quote di dollari e di titoli statunitensi, spesso senza che gli investitori se ne siano accorti.

Il 2025 ha messo in evidenza i possibili rischi che questo fenomeno può comportare. Prendiamo in considerazione un investimento effettuato all’inizio di quest’anno in un portafoglio globale composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni. Per un investitore con sede in Europa che non avesse considerato e protetto la propria esposizione valutaria, il portafoglio, al 10 aprile, avrebbe registrato un calo di oltre il -10% in termini di valuta locale. Tuttavia, se si fosse utilizzata una copertura dell’investimento in Euro, tali perdite si sarebbero dimezzate, attestandosi intorno al -5%. Non si tratta certo di un risultato positivo, ma sicuramente di uno meno negativo.

Prevediamo dei rischi tendenziali di ribasso per il Dollaro, e per questo motivo, riteniamo che gli investitori (in particolare quelli che considerano la propria ricchezza in un’altra valuta) dovrebbero rivedere le proprie allocazioni valutarie come parte di un piano generale basato su obiettivi.

Ogni situazione è soggettiva e dipende dalle esigenze di spesa quotidiane di ogni individuo. Tuttavia, da un punto di vista di pura diversificazione, possiamo prendere le riserve delle banche centrali come punto di partenza. Come molti investitori, anche le banche centrali adottano orizzonti temporali molto lunghi, hanno come obiettivo principale la preservazione del potere d’acquisto e come priorità la liquidità e la sicurezza, cercando al contempo di ottenere un rendimento. Con quasi $13 trilioni di dollari in patrimonio gestito, generalmente tendono ad allocare una maggiore quantità di risorse in valute con mercati finanziari liquidi e profondi che dispongono di un ampio universo di attivi investibili. Le loro maggiori allocazioni, dopo il Dollaro statunitense, sono l’oro e titoli denominati in Euro, Yen giapponesi e Sterline britanniche, insieme ad alcune altre valute usate a scopo di diversificazione, come il Renminbi cinese, il Franco svizzero, il Dollaro australiano o il Dollaro canadese.

Come approcciare la diversificazione valutaria

Composizione delle riserve valutarie globali delle banche centrali, % sul totale

Fonti: FMI, J.P. Morgan. Dati aggiornati al quarto trimestre del 2024. Dati relativi a 149 banche centrali che riportano i dati al FMI. Le prospettive e le performance passate non sono garanzia di risultati futuri. Non è possibile investire direttamente in un indice.

Si potrebbe anche prendere in considerazione una ponderazione maggiore di valute di riserva alternative con correlazione inferiore alla crescita globale. A tal fine, riteniamo che l’Euro e lo Yen giapponese siano i candidati più ovvi a trarre vantaggio da una rotazione dei portafogli azionari statunitensi. Ad esempio, a novembre 2024, gli investitori europei detenevano oltre 4,5 trilioni di dollari statunitensi in titoli di società statunitensi.

Riteniamo che anche l’oro possa continuare a rappresentare un interessante strumento di diversificazione per compensare la debolezza del Dollaro, come ha fatto storicamente. Data la sua natura di bene rifugio fisico, la popolarità dell’oro è cresciuta con l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche. Per gli investitori individuali, tuttavia, essendo l’oro un attivo non generatore di reddito, è importante definire quanto siano importanti i guadagni in un portafoglio, per prendere delle decisioni di allocazione appropriate. 

L’oro ha registrato performance positive durante i periodi di debolezza del Dollaro

Performance in concomitanza delle 3 maggiori crisi del Dollaro statunitense dal 1970, %

Fonti: Bloomberg Finance L.P. Dati al 10 aprile 2025 Le prospettive e le performance passate non sono garanzia dei risultati futuri. Non è possibile investire direttamente in un indice.

Non esiste una ricetta per ottenere la perfetta diversificazione dell’esposizione valutaria. A scopo illustrativo, tuttavia, partendo da un portafoglio composto al 100% da attivi in dollari, si potrebbe andare ad aumentare nel tempo l’esposizione in valute diverse dal Dollaro, portandola al 30%. Ciò corrisponde circa all’esposizione “non U.S.A.” dell’indice MSCI World.

Potremmo investire la maggior parte di questo 30% in titoli denominati in Euro, dove scorgiamo opportunità sia nel segmento azionario che in quello del reddito fisso. Dopodiché, in termini di peso e d’importanza, le successive allocazioni sarebbero nell’oro, come menzionato sopra (sia in formato fisico che altro) e nello Yen giapponese (cogliendo opportunità azionarie selezionate). Le ulteriori posizioni sarebbero di dimensioni più ridotte, ma potrebbero garantire una diversificazione estremamente necessaria, con rendimenti più elevati.

Come attuare la diversificazione valutaria

Esempio illustrativo di diversificazione per un portafoglio da 10 milioni di dollari statunitensi, esposto interamente al Dollaro

Fonti: J.P. Morgan Wealth Management dal 2025. Le previsioni e i risultati passati non sono garanzia dei risultati futuri. Non è possibile investire direttamente in un indice.

Con un potenziale trend d’indebolimento del Dollaro statunitense che si sta delineando per il futuro, è importante analizzare il peso nel portafoglio degli attivi statunitensi. In questo contesto, riteniamo opportuno integrare l’esposizione agli Stati Uniti complementandola con attivi e valute globali.

Si rivolga al Suo consulente JP Morgan per discutere cosa questo significhi per la Sua situazione specifica.

1I dati sui flussi azionari settimanali provengono da Exante Research all’11 aprile 2025.

 

Tutti i dati di mercato ed economici sono aggiornati ad aprile 2025 e provengono da Bloomberg Finance L.P. e FactSet, salvo diversa indicazione.

Riteniamo che le informazioni contenute in questo materiale siano affidabili, ma non ne garantiamo l'accuratezza o la completezza. Le opinioni, le stime e le strategie di investimento e i punti di vista espressi in questo documento costituiscono il nostro giudizio basato sulle attuali condizioni di mercato e sono soggetti a modifiche senza preavviso.
 

CONSIDERAZIONI SUL RISCHIO
 

  • Le previsioni e i risultati passati non sono garanzia dei risultati futuri. Non è possibile investire direttamente in un indice.
  • I prezzi e i tassi di rendimento sono indicativi, poiché possono variare nel tempo in base alle condizioni di mercato.
  • Esistono ulteriori considerazioni sul rischio per tutte le strategie.
  • Le informazioni fornite nel presente documento non sono intese come una raccomandazione o un'offerta o sollecitazione all'acquisto o alla vendita di qualsiasi prodotto o servizio di investimento.
  • Le opinioni espresse nel presente documento possono differire dalle opinioni espresse da altre aree di J.P. Morgan. Questo materiale non deve essere considerato come ricerca di investimento o un rapporto di ricerca di investimento di J.P. Morgan.

Important Information

  • L’indice U.S. Dollar Index (USDX) indica il valore generale del Dollaro statunitense a livello internazionale. A tal fine, l’indice USDX calcola la media dei tassi di cambio tra il Dollaro statunitense e le principali valute mondiali. L’ICE statunitense effettua questo calcolo utilizzando i tassi forniti da circa 500 banche.
  • L’indice S&P 500 è generalmente considerato il miglior indicatore unico dell’azionario statunitense large cap e funge da base per un’ampia gamma di prodotti di investimento. L’indice comprende 500 società leader e rappresenta l’80% circa della capitalizzazione di mercato disponibile.
  • L’MSCI World Index è un indice azionario ponderato per il flottante. È stato creato il 31 dicembre 1969 con un valore base = 100. L’indice MXWO include i mercati del mondo sviluppato e non include i Mercati Emergenti. L’indice MXWD include sia i Mercati Emergenti che quelli Sviluppati.

PRINCIPALI RISCHI

Il presente materiale è esclusivamente a scopo informativo e può illustrare alcuni prodotti e servizi offerti dalle divisioni di gestione patrimoniale di J.P. Morgan, che fanno parte di JPMorgan Chase & Co. (“JPM”). I prodotti e i servizi descritti, nonché le commissioni, gli oneri e i tassi di interesse associati, sono soggetti a modifica come previsto dai contratti di apertura del conto e possono differire a seconda dell’area geografica.Non tutti i prodotti e i servizi sono disponibili in tutte le aree geografiche. Il cliente con disabilità che necessiti ulteriore supporto per accedere a questo materiale, è pregato di rivolgersi al proprio team J.P. Morgan o di contattarci all'indirizzo accessibility.support@jpmorgan.com per ricevere assistenza. Si prega di leggere tutte le Informazioni importanti.

RISCHI E CONSIDERAZIONI GENERALI

Qualsiasi opinione, strategia o prodotto citato nel presente materiale potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori ed è soggetto a rischi. Il capitale restituito può essere inferiore a quello inizialmente investito e i rendimenti passati non sono indicatori attendibili dei risultati futuri. Le scelte di allocazione/diversificazione di portafoglio non garantiscono un rendimento positivo né eliminano il rischio di perdite. Nessuna parte del presente materiale deve essere utilizzata fuori contesto per prendere decisioni di investimento. Si raccomanda di valutare attentamente se i servizi, i prodotti, le classi di attivo (ad es. azioni, obbligazioni, investimenti alternativi, materie prime ecc.) o le strategie discusse sono idonee alle proprie esigenze. Prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento è necessario altresì considerare gli obiettivi, i rischi, gli oneri e le spese associati a un servizio, un prodotto o una strategia. A tal proposito e per informazioni più dettagliate, nonché per discutere di obiettivi/situazione, contattare il team J.P. Morgan.

LIBERATORIA

Si ritiene che le informazioni contenute nel presente materiale siano affidabili; tuttavia, JPM non ne attesta né garantisce l’accuratezza, l’affidabilità o la completezza e declina qualsiasi responsabilità per eventuali perdite o danni (diretti o indiretti) derivanti dall’uso totale o parziale del presente materiale. Non si rilascia alcuna dichiarazione o garanzia riguardo a calcoli, grafici, tabelle, diagrammi o commenti contenuti nel presente materiale, che vengono forniti esclusivamente a scopo illustrativo/di riferimento. I pareri, le opinioni, le stime e le strategie descritti nel presente materiale si basano sul nostro giudizio delle condizioni di mercato attuali e possono variare senza preavviso. JPM non si assume alcun obbligo di aggiornamento delle informazioni contenute nel presente materiale in caso di eventuale variazione delle stesse. I pareri, le opinioni, le stime e le strategie descritti in questa sede possono essere diversi da quelli espressi da altre divisioni di JPM o da pareri espressi per altri fini o in altri contesti; il presente materiale non deve essere considerato un rapporto di ricerca. I rischi e i risultati indicati si riferiscono unicamente agli esempi ipotetici citati; i rischi e i risultati effettivi variano in base alle circostanze specifiche. Le affermazioni prospettiche non dovrebbero essere considerate come garanzie o previsioni di eventi futuri.

Nessun contenuto del presente documento è da interpretarsi quale fonte di obbligo di diligenza da osservarsi nei confronti del cliente o di terzi o quale rapporto di consulenza con il cliente o con terzi. Nessun contenuto del presente documento è da considerarsi come offerta, sollecitazione, raccomandazione o consiglio (di carattere finanziario, contabile, legale, fiscale o di altro genere) fornito da J.P. Morgan e/o dai suoi funzionari o agenti, indipendentemente dal fatto che tali comunicazioni siano avvenute a fronte di una richiesta del cliente o meno. J.P. Morgan e le sue consociate e i suoi dipendenti non forniscono consulenza fiscale, legale o contabile. Prima di effettuare una transazione finanziaria si raccomanda di consultare il proprio consulente fiscale, legale e contabile.

INFORMAZIONI IMPORTANTI SUGLI INVESTIMENTI E SU POTENZIALI CONFLITTI D’INTERESSE

Potranno sorgere dei conflitti d’interesse laddove JPMorgan Chase Bank, N.A. o una delle sue consociate (collettivamente “J.P. Morgan”) abbiano un incentivo effettivo o apparente, economico o di altro tipo, ad adottare nella gestione dei portafogli dei clienti comportamenti che potrebbero avvantaggiare J.P. Morgan. Potrebbero ad esempio insorgere conflitti d’interesse (ammesso che le seguenti attività siano abilitate nel conto): (1) quando J.P. Morgan investe in un prodotto d’investimento, come un fondo comune, un prodotto strutturato, un conto a gestione separata o un hedge fund emesso o gestito da JPMorgan Chase Bank, N.A. o da una consociata come J.P. Morgan Investment Management Inc.; (2) quando un'entità di J.P. Morgan riceve servizi, ad esempio di esecuzione e compensazione delle transazioni, da una sua consociata; (3) quando J.P. Morgan riceve un pagamento a fronte dell’acquisto di un prodotto d’investimento per conto di un cliente; o (4) quando J.P. Morgan riceve pagamenti per la prestazione di servizi (tra cui servizi agli azionisti, di tenuta dei registri o deposito) in relazione a prodotti d’investimento acquistati per il portafoglio di un cliente. Altri conflitti potrebbero scaturire dai rapporti che J.P. Morgan intrattiene con altri clienti o quando agisce per proprio conto.

Le strategie d'investimento, selezionate tra quelle offerte dai gestori patrimoniali di J.P. Morgan ed esterni, sono sottoposte al vaglio dei nostri team di ricerca sui gestori. Partendo da questa rosa di strategie, i team di costruzione del portafoglio scelgono quelle che a nostro avviso meglio rispondono agli obiettivi di allocazione di portafoglio e ai giudizi prospettici al fine di soddisfare l’obiettivo d’investimento del portafoglio.

In linea di massima, viene data preferenza alle strategie gestite da J.P. Morgan. Prevediamo che, subordinatamente alle leggi applicabili e ai requisiti specifici del conto, la percentuale di strategie del Gruppo potrebbe essere elevata (anche fino al 100 %) per i portafogli incentrati, ad esempio, sugli strumenti di liquidità e sulle obbligazioni di qualità elevata.

Anche se le strategie gestite internamente si allineano bene ai nostri giudizi prospettici e sebbene conosciamo i processi d’investimento e la filosofia di rischio e di compliance della società, è importante osservare che l’inclusione di strategie gestite internamente genera un maggior livello di commissioni complessive a favore di J.P. Morgan. In alcuni portafogli diamo la possibilità di optare per l'esclusione delle strategie gestite da J.P. Morgan (al di fuori dei fondi cash e di liquidità).

I Six Circles Funds sono fondi comuni registrati negli Stati Uniti e gestiti da J.P. Morgan, che si avvalgono della sub-consulenza di terzi. Sebbene siano considerati strategie gestite internamente, JPMC non applica una commissione per la gestione dei fondi o altri servizi legati ai fondi.

INFORMAZIONI SU ENTITÀ GIURIDICHE, NORMATIVE E MARCHI

Negli Stati Uniti, i conti bancari di deposito e i servizi affini, come i conti correnti, conti risparmio e prestiti bancari, sono offerti da JPMorgan Chase Bank, N.A., membro della FDIC.

JPMorgan Chase Bank, N.A. e le sue consociate (collettivamente “JPMCB”) offrono prodotti d’investimento che possono includere conti d’investimento gestiti dalla banca e servizi di custodia, nell’ambito dei propri servizi fiduciari e di amministrazione. Altri prodotti e servizi d’investimento, come brokeraggio e consulenza, sono offerti tramite J.P. Morgan Securities LLC (“JPMS”), membro di FINRA e SIPC. I rendimenti annuali sono resi disponibili tramite Chase Insurance Agency, Inc. (CIA), un'agenzia assicurativa autorizzata, che opera come Chase Insurance Agency Services, Inc. in Florida. JPMCB, JPMS e CIA sono consociate sotto il controllo comune di JPM. Prodotti non disponibili in tutti gli Stati.

In Germania, il presente materiale è pubblicato da J.P. Morgan SE, con sede legale in Taunustor 1 (TaunusTurm), 60310 Francoforte sul Meno, Germania, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) e soggetta alla supervisione congiunta della BaFin, della Banca Centrale tedesca (Deutsche Bundesbank) e della Banca Centrale Europea (BCE). Nel Lussemburgo, il presente materiale è pubblicato da J.P. Morgan SE – Filiale del Lussemburgo, sede legale European Bank and Business Centre, 6 route de Treves, L-2633, Senningerberg, Lussemburgo, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) e soggetta alla supervisione congiunta della BaFin, della Banca Centrale tedesca (Deutsche Bundesbank) e della Banca Centrale Europea (BCE); J.P. Morgan SE – Filiale del Lussemburgo è altresì soggetta alla supervisione della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) ed è iscritta al R.C.S del Lussemburgo col n. B255938. Nel Regno Unito, questo materiale è pubblicato da J.P. Morgan SE – Filiale di Londra, sede legale in 25 Bank Street, Canary Wharf, Londra E14 5JP, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) e soggetta alla supervisione congiunta della BaFin, della Banca Centrale tedesca (Deutsche Bundesbank) e della Banca Centrale Europea (BCE); J.P. Morgan SE – Filiale di Londra è anche soggetta alla regolamentazione della Financial Conduct Authority and Prudential Regulation Authority. In Spagna, il presente materiale è distribuito da J.P. Morgan SE, Sucursal en España, con sede legale in Paseo de la Castellana, 31, 28046 Madrid, Spagna, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) e sottoposta alla supervisione congiunta della Bafin, della Banca Centrale tedesca (Deutsche Bundesbank) e della Banca Centrale Europea (BCE); J.P. 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J.P. Morgan (Suisse) SA, con sede legale in rue du Rhône, 35, 1204, Ginevra, Svizzera, autorizzata e supervisionata dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), come banca e gestore titoli in Svizzera. 

La presente comunicazione è una pubblicità ai fini della Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MIFID II), e/o della legge svizzera sui servizi finanziari (FInSA). ). Gli investitori non devono sottoscrivere o acquistare strumenti finanziari a cui si fa riferimento nel presente annuncio se non sulla base delle informazioni contenute in qualsiasi documentazione legale applicabile, che è o sarà resa disponibile nelle giurisdizioni pertinenti (secondo necessità).

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JPMorgan Chase Bank, N.A. (JPMCBNA) (ABN 43 074 112 011/N. licenza AFS: 238367) è disciplinata dalla Australian Securities and Investment Commission e dalla Australian Prudential Regulation Authority. La documentazione fornita in Australia da JPMCBNA è destinata esclusivamente ai “clienti wholesale”. Ai fini del presente paragrafo il termine “cliente wholesale” ha il significato attribuito a questa espressione dall’articolo 761G del Corporations Act 2001 (Cth). Se Lei al momento non è un Cliente Wholesale o se in futuro dovesse cessare di esserlo, La preghiamo di comunicarcelo.

JPMS è una società straniera registrata (all’estero) (ARBN 109293610) costituita nello Stato del Delaware, Stati Uniti d’America. Ai sensi delle leggi australiane per i servizi finanziari, una società di servizi finanziari quale J.P. Morgan Securities LLC (JPMS) è tenuta a ottenere l’apposita licenza AFSL (Australian Financial Services Licence), salvo nei casi di esenzione previsti. Ai sensi del Corporations Act 2001 (Cth) (Act), JPMS è esente dall’obbligo di ottenere la licenza AFSL in relazione al servizi finanziari che offre a Lei ed è regolamentata dalla SEC, dalla FINRA e dalla CFTC in conformità con le leggi statunitensi, che sono diverse da quelle australiane. La documentazione fornita in Australia da JPMS è destinata esclusivamente ai “clienti wholesale”. Le informazioni fornite nel presente materiale non sono destinate e non devono essere distribuite o comunicate, direttamente o indirettamente, ad alcuna altra categoria di soggetti in Australia. Ai fini del presente paragrafo il termine “cliente wholesale” ha il significato attribuito a questa espressione dall’articolo 761G dell’Act. Se Lei al momento non è un Cliente Wholesale o se in futuro dovesse cessare di esserlo, La preghiamo di comunicarcelo immediatamente.

Il presente materiale non è stato elaborato specificamente per gli investitori australiani. Di conseguenza:

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  • potrebbe contenere informazioni finanziarie non redatte in conformità con le leggi o le prassi australiane;
  • potrebbe non tenere conto di rischi associati a investimenti denominati in valuta estera e
  • non considera aspetti fiscali australiani.

Eventuali riferimenti a “J.P. Morgan” riguardano JPM, le sue controllate e consociate in tutto il mondo. “J.P. Morgan Private Bank” è la denominazione commerciale dell’attività di private banking svolta da JPM. Il presente materiale è inteso per uso personale e non può essere distribuito o usato da terzi, né essere duplicato per uso non personale, senza la nostra autorizzazione. In caso di domande o se non desidera ricevere ulteriori comunicazioni, La preghiamo di rivolgersi al Suo team J.P. Morgan. 

 

Gli investitori sono da tempo fortemente orientati verso gli attivi statunitensi. Pensiamo che sia arrivato il momento di aumentare la diversificazione a livello globale.

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